lunedì 27 agosto 2012

Un modo per salvare l'Euro

Fateci caso: essendo appurato che la crisi della moneta unica deriva dalle imbalances all'interno dell'eurozona, imbalances determinate da perdite progressive di produttività in certi paesi a favore di altri, ma che non possono più determinare svalutazioni nei primi, ed essendoci un vecchio studio (ma suppongo ce ne saranno anche altri) della banca Nomura su quanto si svaluterebbero (o rivaluterebbero) le nuove monete nazionali in caso di smantellamento dell'Euro, se Maometto non va alla montagna, si potrebbe far venire la montagna verso Maometto.



Se la nuova Lira si svalutasse del 25% nei confronti del nuovo Marco, un meccanismo che mettesse un dazio di fatto di uguale misura sulle merci importate e un sussidio di uguale misura verso le merci italiane esportate rispettivamente da e verso la Germania avrebbe lo stesso effetto di una svalutazione. Ma permetterebbe di mantenere l'Euro. Potrebbe altresì essere un'imposta positiva o negativa rispettivamente sull'entrata e uscita dei capitali da un paese. E potrebbe avere un carattere transitorio e un'aliquota variabile nel tempo, fintanto che i paesi che hanno perso produttività la recuperino (o al contrario che ne perdano ancora di più...).

Lo so, è assurdo, è paradossale, probabilmente impraticabile, e per di più violerebbe uno dei principi base della comunità europea, la libertà di circolazione delle merci (o dei capitali). E oltre a ciò si presterebbe a tentativi di aggirarlo. Ma se l'euro è un dogma temo che verrà fatto di tutto pur di salvarlo. Magari anche spostare le montagne.

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