giovedì 5 dicembre 2013

È una follia - 1

Pensate: era da fine 2005 che avevamo una legge elettorale incostituzionale, e non lo sapevamo. Non lo sapevano neanche i nostri professori di diritto costituzionale, almeno la stragrande maggioranza di loro: chi stigmatizzava il "Porcellum" lo faceva perché nel merito la riteneva una cattiva legge, perché le liste bloccate davano più potere ai partiti e meno agli elettori, perché il premio di maggioranza al senato non garantiva una maggioranza, e così via.

Basterebbe questo per affermare che quella di ieri è una sentenza politica, l'ennesima della corte costituzionale, l'organo che che applica non la costituzione formale, ma quella materiale.

Questa sentenza è una follia, è una vergogna. Questo agire della corte costituzionale è un abuso delle sue prerogative. Di solito quando qualcuno abusa di un diritto o di un potere questo prima o poi gli viene tolto. Con le buone o con le cattive.

Il minimo che si possa dire è che con questa sentenza anche la corte costituzionale entra ufficialmente nella lista delle cose da riformare per rendere il paese governabile.

Tornerò a scrivere sul merito delle questioni giuridiche della sentenza. Sulle conseguenze politiche ha efficacemente scritto Christian Rocca.

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