lunedì 13 settembre 2010

Servi e padroni

Sembrano gli slogan degli anni settanta. Invece sono del settembre 2010. A Torino qualcuno è andato alla festa del PD a contestare il sindacalista Bonanni, reo di essere troppo accomodante con le controparti.



La foto è presa dal Corriere della Sera. La galleria completa la trovate qui.

Lo slogan scritto sul cartellone è:

IL DENARO È UN BUON SERVO E UN CATTIVO PADRONE
...e io vorrei più denari, più servi e più padroni

Un altro striscione recava lo slogan:

MARCHIONNE COMANDA, BONANNI OBBEDISCE

Sembra impossibile, dopo che le tesi di Marx sono state confutate, dopo che i regimi del socialismo reale sono stati rovesciati dagli stessi popoli nei cui interessi governavano (e sostituiti da modelli assai liberisti), dopo che l'Internet e i viaggi low-cost aiutano a diffondere informazione e conoscenza, che ci sia ancora gente prigioniera di questi concetti errati.

Nessuno vuole togliere loro le pulsioni ideali marxiste, ma dato che spesso sono studenti di lungo corso, ci vuole molto a capire che uno come Marchionne "padrone" lo è per modo di dire, e che in realtà è "servo" anch'egli degli azionisti, i quali a loro volta sono "servi" delle banche che li finanziano, che a loro volta sono "serve" nelle loro decisioni dei risultati delle vendite della FIAT. E che quindi alla fine i veri padroni sono i consumatori (fra cui magari i genitori dei contestatori) che decidono di comprare Toyota piuttosto che FIAT.

E poi la maledizione del denaro. Ma loro credono in una società basata sul baratto o magari sulle tessere annonarie?

E infine la libertà sindacale: se non vi piace Bonanni, nessuno vi obbliga a iscrivervi alla CISL. In Italia non manca certo la scelta dei sindacati o cobas a cui iscriversi. Che i lavoratori sconfessino Bonanni, se ritengono che non faccia gli interessi dei lavoratori.

L'unica cosa certa è che queste scene accadono solo da noi. Qualcuno vagheggia per l'Italia un futuro da paese normale. Forse quel qualcuno farebbe bene a riflettere su quali siano i germi (e chi li ha seminati) che producono queste aberrazioni mentali.

Nessun commento: