venerdì 20 luglio 2012

Un eccellente articolo

Scritto da Franco Bechis, vicedirettore di Libero, per il sito Il Sussidiario. Da leggere nella sua interezza, ne cito i passi per me più significativi, che coincidono con la mia visione delle cose politiche. Solo che Bechis, a differenza del sottoscritto, sa scrivere con stile.

Sulla legge elettorale e sulla balla della più grande maggioranza della storia repubblicana:
Abbiamo una legge elettorale che offre un premio di maggioranza sempre identico a chi vince di un voto come a chi vince per un milione di voti. Non c'e mai stata "la maggioranza più vasta della storia", citata da Vittadini a proposito del 2008: i rapporti di forza alla Camera erano all’epoca identici a quelli che nel 2006 ebbe Romano Prodi, e proprio alla Camera Berlusconi a novembre ha perso la sua maggioranza.
 Su Berlusconi e il suo bilancio dopo tutti questi anni in politica:
Credo che a molti altri non piaccia il ritorno di Berlusconi: troppi errori compiuti, troppe delusioni anche cocenti, è vero. Credo che il Cavaliere fin dall’inizio non abbia usato grandi finzioni: scelse la politica per difendere la libertà sua e delle sue aziende. Talvolta è coincisa con la libertà degli italiani, per lungo periodo non è stato così. Ha colpe evidenti.
Sul PDL, Alfano e Fini:
Per nove mesi Berlusconi è quasi scomparso. In nove mesi nasce un bambino. Non ho visto nascere altre leadership politiche: la realtà è questa. Forse sarebbe stato possibile, ma non è avvenuto: come scriveva Manzoni per don Abbondio, se uno il coraggio non ce l'ha, non se lo può dare. (...) Quando dissenso c'è stato nel centrodestra, è accaduto per questioni di potere personale, non su grandi temi. Non sono circolate idee e senza idee non nasce una classe dirigente.
Sull'attuale situazione politica e quello che ci aspetta alle prossime elezioni:
Possiamo dire che ci fa tutto schifo, ma la realtà della politica è questa: il prossimo anno si voterà per Bersani o Berlusconi (magari non si candida lui, ma sarà in campo) a palazzo Chigi. Bisognerà scegliere tra il modello di uno e quello dell'altro. Non c'è più tempo per altre ipotesi. La credibilità dell'uno o quella dell'altro. Gli errori di uno o quelli dell'altro. La realtà è questa, e di fronte a questa realtà bisogna porsi.
Sul futuro che ci attende dopo le elezioni:
La storia d'Italia racconta un Paese che è sempre stato bipolare per due terzi (Dc-Pci, Berlusconi-Progressisti) e non vedo una particolare evoluzione in questo. Non abbiamo mai avuto un partito in grado di vincere le elezioni, e maggioritario o proporzionale cambia poco: sono determinanti piccole formazioni politiche che hanno sempre bloccato e condizionato l' attività dei governi. Non è gran democrazia, ma finora l'antidoto non è stato trovato. L'unica soluzione è fare circolare idee: ce ne sono tante in giro, ed è sempre stata la forza di questo Paese. Le idee prima o poi trovano le gambe su cui camminare. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sistema attuale non funziona--ma non é riformabile.

Continuerá cosí fino al collasso.

Speriamo avvenga presto.