mercoledì 25 luglio 2012

"Il punto di non ritorno"?

“Nel ’93 ebbi un incontro con Kohl. Un vertice diretto, senza impedimenti protocollari, tra due uomini che avevano conosciuto la tragedia delle guerre. Mi chiese cosa pensassi dell’Europa e della moneta unica. Non risposi da ex banchiere centrale. Gli dissi semplicemente che l’euro avrebbe creato il punto di non ritorno, avrebbe avviato la stagione dell’Europa veramente unita, senza più conflitti, senza più lutti. Se non lo facciamo noi, aggiunsi, rischiamo un ritorno indietro, un contraccolpo della storia che sarebbe terribile, un nuovo alibi per il rinascere dei nazionalismi, di quegli spettri degli anni ’30 che né io né lei vogliamo riportare in vita. Dopo questo colloquio uscì di scena definitivamente l’idea di rinviare l’adesione ai parametri di Maastricht. Nessun rinvio; l’euro non poteva aspettare (Carlo Azeglio Ciampi, Non è il paese che sognavo, Il Saggiatore, 2010, p.112)
Poi viene da chiedersi alla luce delle attuali tensioni fra Germania e stati del "Club Med" se a fare l'Euro invece si sia proprio ricreato quei conflitti che invece nei quarant'anni precedenti non si erano verificati.


Sarà la storia a dire se questo punto di non ritorno segnerà la nascita di una federazione europea o invece l'inizio di un progressivo sfaldamento.

Sarà la storia a dire se personaggi come Ciampi sono stati degli statisti lungimiranti o dei pasticcioni dilettanti, pur in buona fede.

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