Qui si sta dalla parte della Thyssen. E non solo perché trasformare una disgrazia, colpevole ed evitabile, in un omicidio volontario è un'enormità, ma anche perché se i dirigenti Thyssen sono responsabili, anche lo stato che non ha fatto i dovuti controlli ha la sua parte della colpa.
Come osserva Chicago Blog, dolo eventuale che sia o meno, il problema è che la politica dello stato in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro è di fatto basata sulla repressione e non sulla prevenzione.
È un po' come la politica della prevenzione degli incidenti stradali: per farla occorre fare controlli capillari del tasso di alcool, occorre costruire strade più sicure, fare campagne educative. Invece lo stato si limita ad alzare le pene o a rendere la vita dei neo-patentati più dura.
Il che rende la vita della pubblica amministrazione più facile. Ma che porta a casi come quello in oggetto, unico in Europa dove degli imprenditori vengono trattati come dei criminali.
6 commenti:
Ci vogliono più controlli. ma l'omissione di necessarie misure di sicurezza è una colpa grave. Al limite, dolo eventuale.
Certo che prevenire è meglio che curare! ma siamo in Italia, bellezza.
Caro Philip,
premetto che mi sono letto alcuni post del tuo blog, e pur avendo idee diverse dalle tue apprezzo lo apprezzo. Ti suggerisco la lettura anche di questo perché penso lo potresti sentire più vicino al tuo modo di pensare.
Per quanto riguarda il post, non sono d'accordo quando sostieni
"se i dirigenti Thyssen sono responsabili, anche lo stato che non ha fatto i dovuti controlli ha la sua parte della colpa."
Vero è che lo stato è sempre più assente vista la sempre più esiguità delle risorse, ma è anche vero che le regole, le leggi, si sceglie di rispettarle e di seguirle senza che ci debba essere per forza qualcuno che ti controlla, perché è il modo migliore per vivere in società, anche perché è impossibile che le forze dell'ordine, gli agenti di polizia giudiaziaria e chi è preposto a fare controlli possano essere ovunque.
Cordiali Saluti M. Reccanello
...perdonami la segnalazione di wolfstep, mi sono accorto solo ora che lo avevi inserito nel blogroll.
È vero che le regole potrebbero essere rispettate spontaneamente, ma l'esperienza (in ogni società) insegna che così non è. E a tal fine vengono istituiti i tribunali civili e penali e degli organi governativi di controllo.
Parecchi anni fa feci un viaggio in Melbourne in Australia, dove vidi una cosa che per me -Italiano- era del tutto nuova: ogni sabato sera la polizia stradale si piazzava agli incroci di certe strade di scorrimento (quelle da cui più probabilmente passavano i ragazzi di ritorno dalle discoteche e bar) e fermava tutte le automobili e faceva il controllo dell'alcool a tutti i guidatori.
Vidi anche degli enormi manifesti e degli spot in tv contro l'alcool alla guida.
Ecco, quella è prevenzione.
Il risultato era che sistematicamente un gruppo di amici che usciva la sera in macchina individuava a turno quello che quella sera non avrebbe bevuto alcool e guidato la macchina.
Negli ultimi anni il problema della guida in stato di ubriachezza è arrivato anche in Italia. La risposta dello stato: maggiori pene. Oggi viene anche proposta l'introduzione del reato specifico di "omicidio stradale".
Tutto ciò serve a ridurre i morti sulle strade? Penso di no.
Così come non serve trattare un manager come un brigatista.
PS: del blog di Wolfstep apprezzo la continua volontà di ragionare razionalmente sulle cose. Anche se lo fa partendo da un approccio costruttivista-positivista, il che ne fa occasionalmente un potenziale fascista, comunista, socialista, napoleonista (?), ...o *ista. Ovvero tutto fuorché un liberale.
in effetti qualche giorno fa Uriel sosteneva che la miglior forma di governo era la monarchia. Il mondo é bello perché vario...in effetti qualche giorno fa Uriel sosteneva che la miglior forma di governo era la monarchia. Il mondo é bello perché vario...
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