martedì 9 ottobre 2012

Ma allora a che serve?

Uno va sul sito del Sole24Ore e vede questo titolo:


Poi legge l'articolo e vede che:
Per l'Fmi, l'Italia resterà a lungo in una pesante recessione: dopo il -2,3% del Pil previsto per quest'anno, la nuova stima pronostica per il 2013 un ulteriore calo dello 0,7%, mentre tre mesi fa ipotizzavano una contrazione limitata allo 0,3 per cento; solo nell'ultimo trimestre del 2013 l'economia italiana potrà approssimarsi alla crescita zero, mentre la disoccupazione sarà salita all'11,1 per cento.
A questo punto sarebbe lecito domandarsi a cosa sia servito cambiare governo, se questi sono i risultati. Non si fa un governo per andare in recessione, e quando ciò accade lo si considera un fallimento del governo. Ah, mi si risponderà, "la credibilità, l'autorevolezza, lo spread, eravamo sull'orlo-del-baratro..." Ok, ok, basta che vi convinciate che senza Monti le cose sarebbero andate addirittura peggio che l'attuale governo vi sembra buono. Ma purtroppo ciò più che una convinzione è un assioma basato sul nulla. In pratica una superstizione.


A proposito di spread, lo stesso articolo dice che Olivier Blanchard, capo economista del Fondo Monetario Internazionale,
rispondendo a una domanda sul perché i tassi sui bond italiani e spagnoli sono scesi, ha detto che è possibile che sia successo in anticipazione, da parte degli investitori, dell'accettazione" del programma OMT della banca centrale europea (che richiede la sottoposizione a drastiche misure delineate dall'esterno in cambio di un acquisto eventualmente illiminato di bond nazionali). "Se è così – ha concluso - non possiamo essere sicuri che questi tassi resteranno a livelli bassi".
Ditelo a Tito Boeri.

Nessun commento: