mercoledì 14 dicembre 2011

Credibilità e autorevolezza

Se la sinistra italiana fosse altrettanto brava nel governare quanto lo è nel fare i giochi di parole dovremmo farla governare sempre. Hanno basato la loro propaganda contro Berlusconi quale capo del governo sul fatto che non fosse né credibile né autorevole, verso i mercati e verso i partner europei. Tito Boeri arrivò fino al punto di teorizzare la mancanza di credibilità e autorevolezza quale causa del differenziale fra lo spread BTP-BUND e quello BONO-BUND.

Effetto Monti. Arriva, e per un po' lo spread resta alto, poi cala, però poi risale. E ciò nonostante i vertici europei in cui viene lodata la competenza, la credibilità, l'autorevolezza e tutto il resto degli aggettivi usati dalla propaganda.

Ma allora cosa è andato storto? In realtà nulla. Il fatto è che la sinistra ha spacciato la credibilità e l'autorevolezza personale per la credibilità e l'autorevolezza politica. Mentre la prima è la capacità di essere creduti e di convincere nei rapporti interpersonali, la seconda è la capacità di essere creduti e di convincere quando uno si assume degli impegni politici a nome del partito o paese che rappresenta. Se per la prima basta un sobrio professore universitario, per la seconda occorre un leader che comandi nel partito, in parlamento e/o nel paese. E va da sé che, se la prima aiuta (ed è bene averla, come in passato Berlusconi si vantava), la seconda è quella che conta.

Se Berlusconi aveva perso la prima, di certo, transfughi e ribaltoni a parte, aveva e ha tuttora la seconda. Mentre invece Monti ha la prima, ma, a prescindere dall'ampia maggioranza che lo sostiene (questa sì la più grande maggioranza nella storia della seconda repubblica), viste le difficoltà che ha a far passare la manovra, non ha la seconda.

Monti ha una sola arma: la minaccia delle dimissioni. Ma è un'arma spuntata, dato che è una carta che può giocare una sola volta, massimo due. E occorre saperla utilizzare: Monti, per quanto intelligente e consigliato, è pur sempre un dilettante della politica allo sbaraglio, un vaso di coccio in mezzo a dei vasi di ferro. Che ora lo stanno logorando (era così difficile prevederlo?).

Vedremo come andrà a finire. La partita è aperta, e Monti ce la può ancora fare, specie se la paura della crisi indurrà il paese a fare i sacrifici richiesti. Ma qualora dovesse ripresentarsi in Europa con una finanziaria annacquata da troppi compromessi il gioco di parole sarà evidente a tutti.

In politica è credibile e autorevole chi comanda, e comanda chi ha i voti. Qualcuno, dopo aver tifato per l'arrivo di Super-Mario-Deus-ex-Machina, adesso comincia ad accorgersene.

3 commenti:

pietro ha detto...

Il problema è che Berlusconi aveva perso credibilità anche dal punto di vista politico, perchè la credibilità è indisoolubilmente legata alla capacità di mantenere le promesse, e berlusconi nonostante tutte le recriminazioni su fantomatici poteri forti non ne ha mantenuta nemmeno una.

Frank77 ha detto...

Per nulla d'accordo.
Oltre ad una manovra Italiana serviva una forte risposta anche dall'Europa(l'Italia da sola non ha nessuna possibilità di salvarsi)che però non è arrivata visto che il vertice è stato un fallimento e quindi lo spread ha ricominciato a risalire.

Philip Michael Santore ha detto...

@ pietro:

quali promesse non sarebbero state mantenute?

@ Frank77:

Già, ma prima veniva detto che il problema era Berlusconi e la sua persona.
È stata una follia collettiva: la bugia ha funzionato talmente bene che gli stessi media che la diffondevano se ne sono convinti, salvo poi manifestare delusione quando lo spread risaliva e la manovra non era altro che una serie di tasse.