A che serve un'opposizione? Risposta: oltre a rendere un paese più democratico, serve a stimolare la maggioranza a fare meglio, mediante iniziative, controproposte, emendamenti, critiche (nel merito), etc. L'idea è che chi sta all'opposizione si sforzi di presentarsi come migliore, come un passo avanti rispetto a chi governa.
Nel Coglionistan invece l'opposizione viene fatta denigrando la maggioranza. Nella speranza che, denigrala oggi e denigrala domani, il suo consenso cali, e chissà che poi sarà l'opposizione a prenderne il posto.
Un paio di esempi d'attualità
Il governo annuncia il piano per il sud. Berlusconi chiosa: «Il governo ha praticamente in poco tempo realizzato tutto quanto garantito di fronte al Parlamento». Ovvero: noi governo ci eravamo impegnati a studiare, redigere e presentare al Parlamento dei disegni di legge, ora lo abbiamo fatto.
Risposta di Bersani: «Se Berlusconi ha fatto i cinque punti può andarsene a casa contento e tranquillo».
Che c'entra? E perché in seguito alla presentazione dei disegni di legge, che sono il primo passo ufficiale di una politica (a cui deve seguire l'approvazione da parte del parlamento, l'eventuale attuazione da parte del governo e degli enti locali, l'implementazione e la verifica dei risultati raggiunti) il governo dovrebbe andare a casa, suppostamente per farsi giudicare dagli elettori prima che detto piano venga concretamente messo in atto e possa dunque essere giudicato?
Il ministro Gelmini aveva criticato Bersani, poiché questi era salito sul tetto di un edificio occupato dagli studenti che protestano contro la riforma dell'università. La Gelmini ha detto: «Non si capisce se in veste di segretario precario del Pd, piuttosto che di studente ripetente», laddove ripetente è un riferimento a quegli studenti universitari che passano il loro tempo più a fare politica (per esempio salendo sui tetti o occupando le facoltà) piuttosto che studiando e passando gli esami.
Risposta di Bersani: «Pubblicherò su Internet tutti i voti di tutti i miei esami del mio corso di laurea. Mi aspetto che il ministro faccia altrettanto, completo di "giro turistico" a Reggio Calabria».
Bravo. Ma che c'entra coll'assecondare gli studenti che scambiano l'università per un luogo di lotta politica invece che un luogo dove si fa un corso di studi?
Rimboccarsi le maniche o attendere incrociando le braccia?
La conseguenza di tutto ciò è che non si genera un circolo virtuoso in cui ciascuna parte cerca di fare meglio dell'altra, ma piiuttosto un circolo vizioso nel quale ciascuna parte cerca di dimostrare che l'altra è peggiore. È di tutta evidenza che così facendo che sta all'opposizione, invece di prepararsi a governare meglio di ch ilo fa oggi, si limita ad attendere che chi governa abbia logorato la propria immagine per prenderne il posto. Ma il risultato sarà che poi le verrà riservato il medesimo trattamento, e alla fin della fiera è il paese a farne le spese.
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