Dice
Roberto Calderoli:
Guardi che il sistema attuale ha tanti padri inconfessabili. Nel 2005, tanto per cominciare, il ministro era Pisanu. Poi l’Udc si impuntò per avere un sistema proporzionale, Fini impose le liste bloccate e Berlusconi volle il premio di maggioranza. Infine, i partiti minori strapparono delle clausole di salvaguardia dagli sbarramenti e la sinistra, dal canto suo, non si sognò mai di cambiarla.
Si legga anche questo passo tratto da un articolo di
Maurizio Griffo:
I sistemi elettorali selettivi sono molti e numerosi. Lo scopo cui tendono però è sempre lo stesso, creare una maggioranza parlamentare anche se il partito vincitore ha raccolto solo una maggioranza relativa.
In Italia per oltre decennio questo traguardo è stato avvicinato con una legge parzialmente maggioritaria basata sul collegio uninominale. Tuttavia un simile sistema era poco amato dal ceto politico che se le era visto imporre a colpi di referendum. Nel comune sentire della classe politica il collegio uninominale è giudicato troppo rischioso, eccessivamente aperto ai venti dell'opinione, poco prevedibile a meno di non disporre di un collegio sicuro. Ma anche i collegi "monopartitici" vanno diminuendo in presenza di una crescente volatilità dell'elettorato.
Così, appena si è potuto, lo si è liquidato. L'occasione è giunta alla fine fine della XIV legislatura quando, per dare il proprio assenso alla riforma costituzionale messa a punto dal governo di centro destra, l'Udc (il partito portabandiera del centrismo neo trasformista) chiese una pesante libbra di carne: una modifica della legge elettorale in senso proporzionale. Nel giro di pochi giorni, e senza che l'opposizione alzasse le barricate, il collegio uninominale fu abbandonato.
L'attuale legge elettorale fu voluta e imposta dall'UDC. Essendo caduta la ragione di tale imposizione,
la mancata riforma costituzionale del 2006, essendo addirittura venuta meno l'alleanza con l'UDC (a meno che qualcun altro non voglia allearcisi...) nulla vieta che PDL e PD si mettano d'accordo per una legge maggioritaria bipartitica. Dice infatti Calderoli:
Di sicuro in quei due partiti c’è chi ragiona in termini di bipartitismo e non di bipolarismo.
Una modesta proposta: si abolisca il Senato e si riduca la durata delle legislature a tre anni. Ci risparmieremmo tanti casini.
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